Mappe mentali e concettuali

La mappa mentale

La mappa mentale, la Mind map, è una tecnica grafica che serve per presentare in modo sintetico e sinottico una struttura di pensiero anche complessa (un libro, un film, un progetto, ma anche un  problema). Essa:

  1. parte da un concetto centrale da cui derivano gli altri concetti;
  2. è utile per organizzare e comunicare le idee, strutturare le informazioni, sviluppare piani, supportare e facilitare il pensiero creativo, il problem solving, le decisioni;
  3. serve a rappresentare i concetti correlati ad un concetto centrale (struttura radiale, modello associazionista).

Le mappe possono rappresentare il pensiero nella sua dinamica, nel suo svolgersi, nelle sue associazioni, nella sua attività razionale, deduttiva, induttiva, associativa, immaginativa.

Ci possono guidare a ripercorrere e ricostruire processi di pensiero che avevamo compiuto in altri momenti, o che avevano fatto altri.

Ci aiutano a condividere con altri i processi di pensiero, rendendoli più potenti.

di Alida Favaretto

La mappa concettuale

Il tool individuato per la rappresentazione del dominio di conoscenza nella giornata dedicata lle mappe, è CMAP Tool, la “mappa concettuale” concepita da Novak e Gowin (1989), i cui studi hanno fornito principi fondamentali per lo sviluppo della metodologia di progettazione proposta nella giornata di formazione. La necessità di indagare temi quali “cos’è la conoscenza”, “come le persone apprendono” e “come acquisiscono nuove conoscenze” si è posta come basilare rispetto a ogni altra considerazione riguardante la strutturazione dei contenuti.
Il gruppo di ricerca guidato da Novak, distaccandosi dalle teorie comportamentiste dell’apprendimento di ‘moda’ negli anni ’50 e ’60, ha fondato i propri studi sulle ricerche di David Ausubel concentrandosi in particolare sulla comprensione del cosiddetto “apprendimento significativo” (Ausubel, 1995) e sullo sviluppo dei metodi più efficaci per il suo conseguimento.
Novak evidenziò come l’utilizzo delle mappe concettuali consentisse di valicare i limiti dei materiali didattici consueti, quali i libri di testo, contraddistinti da percorsi obbligati di scoperta, sicuramente significativi per l’autore del testo ma non necessariamente per gli studenti, dato che ogni discente è dotato di una struttura cognitiva personale, diversa da quella di ogni altro, frutto delle proprie esperienze affettive e cognitive.
Secondo Novak l’organizzazione dei percorsi formativi, fondati sulle mappe concettuali, ha il gran vantaggio di essere centrata sulla comprensione concettuale di un dominio di conoscenza e non ancora sulla memorizzazione di grandi quantità di dati spesso slegati tra loro.

Mappa concettuale: Cosa distingue, in sintesi, mappe mentali e concettuali? Fonte: Guastavigna M., http://www.pavonerisorse.to.it/cacrt/mappe/mm/


di Alida Favaretto